Il costo di un campo ad Agape ha due componenti: il costo del soggiorno e il costo del programma svolto.
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Il costo del soggiorno comprende i costi dei servizi, del vitto, dell’alloggio e del riscaldamento; non copre però i costi di mantenimento della struttura che dobbiamo coprire con i doni.
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Il costo del programma comprende le spese dei viaggi delle staff e di chi viene a fare un laboratorio o una relazione (come spesso accade ad Agape anche tutti/e loro sono dei/delle volontari/e), il materiale del campo ed eventuali spese extra.
Queste spese vengono coperte pagando la quota 1 o la quota 0.
La quota 2 invece è un modo di sostenere il progetto Agape per chi se lo può permettere: comprende un dono per il mantenimento della struttura e anche un contributo solidale: non tutte le persone, infatti, si possono permettere di venire ad Agape; per permettere di venire anche a chi ha un redditto basso, esiste la quota ridotta che non copre neanche i costi di soggiorno di Agape.
Si può scegliere la quota in funzione del proprio redditto; l’infografica vi può dare una mano, anche se – come tutti gli schemi semplici – non può mappare tutte le situazioni possibili.
Agape appartiene a chi viene a farne parte, ed è dipendente dai contributi di chi viene a farne parte – non c’è un “Agape” fuori dalla comunità che la mantiene. Venendo ad Agape non si paga quindi un servizio ma si contribuisce a un progetto comune: Agape ha molti volontari che donano il loro tempo e impegno.
Con il sistema delle quote, questa comunità tenta di mantenere vivo un posto accessibile e legato alla diversità senza impedire a nessuno la sua partecipazione. Come ogni sistema solidale può funzionare soltanto quando ognuno si rende disponibile a contribuire secondo le proprie forze. Non vogliamo controllare chi lo fa e come lo fa, quindi non chiediamo nessuna giustificazione alla propria scelta delle quote.