A partire dagli anni ‘90 Agape ha presto consapevolezza del proprio ruolo educativo nei numerosi campi per adulti e minori che si susseguono nel corso dell’anno e ha iniziato un lavoro di rielaborazione dei fondamenti alla base del modello pedagogico del Centro.
Vennero così rielaborate, a cura di Franca Bezzi, 5 linee pedagogiche:

  1. Motivare le persone al lavoro di Agape. La difficoltà sta nel farlo chiarendo bene la dimensione di concretezza dell’agape e offrendo a tutti e tutte la possibilità di agire nei singoli campi con una visione della globalità dei diversi progetti che Agape significa.
  2. Educare all’adultità. Un grosso lavoro è rendere chi fa staff cosciente della distanza di età e di maturità che li separa dai campisti e dalle campiste bambini/e o adolescenti e delle proprie responsabilità educative verso di loro. Si tratta di lavorare su di sé per essere il più possibile “somiglianti a se stessi”, per avvicinarci alla nostra autenticità più vera, senza confondere questa con la spontaneità, l’istintività pura. Con un paradosso solo apparente diremmo che solo chi ha lavorato a lungo su di sé può permettersi di agire spontaneamente.
  3. Educare alla relazione con l’altra e con l’altro. In teoria siamo d’accordo tutti/e, nella pratica è molto più difficile. All’interno dell’educazione alla relazione una particolare importanza riveste il discorso dell’educazione alle differenze; differenza tra i sessi, tra le classi, tra le razze e le culture.
  4. Educare alla libertà in termini di responsabilità. La questione non è indifferente dal punto di vista educativo, in un luogo in cui si cerca coerenza e autenticità. Molto spesso si fa confusione su ciò che vuol dire essere liberi/e in quanto responsabili, spesso la prima parola viene percepita come ribellione, mentre la seconda è vissuta come un peso eccessivo.
  5. Incontrare l’evangelo. Anche qui la scommessa è a un tempo difficile e appassionante: parlare di Dio in modo laico, testimoniare la fede a chi in chiesa non ci va, accettando il rischio di sovrapporre le nostre proiezioni alla parola di Dio. Come attrezzarci ad affrontarla tutti insieme, credenti e non credenti?

Queste rappresentano ancora un modello valido su cui il Centro basa il proprio lavoro nei confronti di tutti e tutte coloro che lo frequentano nei diversi ruoli. Nel 2011 a seguito di un lavoro di revisione del modello formativo queste linee sono state compensate dalle stesura di una mappa della formazione.