#Stay Home? #Stay Safe? – L’abitare tra teologia, economia e genere.

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Una casa può essere un rifugio, un luogo sicuro, una famiglia, una zona di comfort, un luogo dove crescere e imparare, ma può anche essere un luogo di esclusione, discriminazione e violenza, a volte una casa è un lusso per pochɜ oppure un luogo dal quale fuggire o emanciparsi.
Nell’ultimo anno e mezzo molte certezze sono crollate da una settimana all’altra, la pandemia ha scatenato una crisi senza precedenti nella nostra storia recente, dove tutto è stato rimesso in discussione e le criticità sociali latenti sono venute alla luce più chiare che mai. Il Covid ha stravolto le nostre vite, reso complicate le cose semplici e impossibili le cose complesse. Le nostra case sono rimaste l’unico posto sicuro in cui stare, in cui vivere le poche relazioni possibili, in cui resistere all’urto di restrizioni e limitazioni. I nostri stili di vita si sono dovuti adattare a una vita casalinga, allo smart working, alla didattica on-line. Abbiamo passato mesi e mesi nelle nostre case, sempre iperconnessi, o cercando di esserlo, e allo stesso tempo riscoprendo passatempi o abitudini dimenticate e ritrovando interesse nel territorio locale. Alcunɜ di noi senza un reddito o una casa fissa non hanno potuto rifugiarsi nel “posto più sicuro” che sembra essere dato per scontato come misura di prevenzione della diffusione. Altrɜ sono statɜ costrettɜ a trattare sempre e solo con le stesse persone, mentre la limitatissima definizione di famiglia nei processi legislativi, ha costretto moltə single a uno stato di isolamento totale.
Cosa ha significato l’abitare in questi mesi tra un lockdown e l’altro, tra restrizioni e limitazioni? Come abbiamo vissuto le nostre case e le relazioni dentro di esse? E cosa sono diventate le nostre case oggi? Sono davvero un luogo sicuro per tuttɜ, sono un luogo accogliente, inclusivo e sostenibile? E cosa possiamo fare perché lo diventino?
I campi internazionali Teologico, Oikonomico e Ultragender di Agape esploreranno quest’estate il tema dell’Housing da tre diverse prospettive specifiche e con diverse chiavi di lettura in un percorso di dialogo e confronto per affrontare e riscoprire il concetto di casa tra diversità e pandemia.
Quest’anno i campi internazionali si propongono come evento unico per chi interessatə, sarà solamente possibile partecipare alle due settimane di programma e non ai singoli campi.

I campi internazionali dell’estate 2021 saranno in lingua inglese, ospiteranno tra le 20 e le 25 persone. Per partecipare non ci sono limiti di età. Il programma ha una quota di partecipazione, ma Agape offre la possibilità di richiedere una borsa campo per sostenere la partecipazione, e per offrire questa opportunità a tutti/e. Puoi richiederla a questa pagina.

Le iscrizioni ai campi aprono il 14 aprile.


Le iscrizioni per questo campo non sono aperte.
Le iscrizioni aprono:

  • 15 settembre: campi autunnali
  • 15 ottobre: campi invernali
  • 15 gennaio: campi primaverili
  • 15 marzo: campi estivi

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