LE SCALE
Un processo formativo comincia in prima battuta dentro di noi, nel momento in cui riconosciamo un desiderio di crescere, di aggiornarci, di confrontarci.
Io decido di percorrere una strada e scelgo anche quale strada.
Pensiamo alla nostra prima volta ad Agape: l’arrivo.
Intanto la fatica dell’arrivo, ma quanto sembra lontana da tutto! Una strada pericolosa, una salita, tante scale, qualche pausa in mezzo per prendere fiato.
Arrivare comprende l’intenzionalità: non arrivi per caso ad Agape, magari non sai bene dove stai andando, ma sicuramente hai deciso di venire qui. Come non è un caso che all’arrivo ti accolga una croce: si può passarle accanto senza vederla, ma l’intenzione di annunciare un messaggio è chiara.
Tanti/e arrivano pensando di trovare un luogo spirituale, un posto divertente, o si aspettano di discutere di problemi rilevanti oggi, di fare nuove amicizie e anche di innamorarsi. E in fondo anche la stessa persona viene ad Agape con un “mix” di aspettative e negli anni successivi, quando torna, le modifica. Inoltre, Agape stessa ha una propria motivazione fondante: è un centro nato per la riconciliazione tra i popoli.
Se l’intenzione di venire va riconosciuta a tutte le persone, la motivazione, propria e altrui, è di più difficile accettazione.
Siamo in grado di accogliere tutte le motivazioni di cui è portatore chi partecipa ai campi, qualsiasi ruolo rivesta?
Esiste una valutazione implicita che posiziona le motivazioni su una scala di importanza?
Quando si è nel ruolo di educatore / educatrice, condividere nel gruppo le proprie motivazioni può far ripartire il processo formativo della staff. E di conseguenza accogliere le motivazioni del/della partecipante come uno strumento da cui partire.
Molte persone, adolescenti o adulte, vengono ai campi per divertirsi. Questa è una motivazione che appartiene anche a chi fa staff.
Possiamo considerarla una motivazione di base su cui ancorare le altre, o sulla quale fondare le altre motivazioni, più serie, come ‘imparare’ – ‘trovare se stesse’ – ‘condividere punti di vista’?
Una riflessione ulteriore va posta sui livelli di consapevolezza delle nostre motivazioni. Chissà, o chi sa, qual è la motivazione prevalente? Non sempre chi abbiamo davanti è pienamente consapevole delle proprie motivazioni o della loro scala di priorità. I livelli di consapevolezza perciò possono essere diversi per ciascuna/o di noi e maturano anche diversamente quando l’esperienza si ripete: maggiore è la consapevolezza del mio cammino, maggiore sarà lo spazio per l’apprendimento.
Iniziare un processo formativo significa dunque riconoscere il punto di partenza di ciascuna/o di noi e capire, con un patto di reciprocità, dove si possa andare insieme. Ogni attività sarà quindi una proposta, anche per me stessa che la conduco.