Officine del futuro di Agape

Casa-residenti_campanileDal due al quattro gennaio 2017 Agape ha festeggiato l’inizio dell’anno con un nuovo progetto: le Officine del futuro, un’occasione per incontrarsi e trovare nuovi stimoli per la riflessione pedagogica e politica. A seguito di una riflessione riguardante la comunicazione verso l’esterno, si è deciso di dare testimonianza dell’intero evento tramite una diretta twitter (hashtag #OfficineAgape) e numerosi contributi raccolti sulla pagina Facebook di Agape, ottenendo feedback da alcune persone che non hanno potuto essere presenti.

Le persone partecipanti sono state circa trenta, quasi tutte residenti o ex-residenti, molte delle quali già impegnate in staff o nei comitati. Va evidenziata l’età media abbastanza alta, emblematica della difficoltà di coinvolgere la generazione più giovane – che frequenta assiduamente il Centro per il Campolavoro – nella riflessione teorica sul futuro del progetto Agape.

L’incontro è cominciato con la visione di Domani, un recentissimo documentario di Cyril Dion e Mélanie Laurent che, in cinque capitoli tematici – agricoltura, energia, economia, democrazia, istruzione – mostra alcune “alternative creative per un mondo diverso”.

Il film ha suscitato una discussione che ha occupato il tempo libero di campiste e campisti fino alla mattina successiva, aperta dal collegamento Skype con Cristiano Bottone, uno dei soci fondatori del nodo italiano del movimento della Transizione che mira a favorire il passaggio delle società contemporanee verso dei modelli sostenibili, aggiornando molte delle buone pratiche in uso fino ad oggi (prediligendo quindi per esempio modelli che prevedano una minore produzione di rifiuti che non semplicemente il riciclo di quelli prodotti).   Attraverso il racconto di questo approccio, basato sul bilanciamento dell’azione di testa, cuore e mani – la migliore informazione, l’attenzione agli aspetti relazionali e il lavoro tangibile –, il relatore ha portato esempi di progetti realizzati partendo dal basso come le Transition Town, realtà di convivenza dotate di orti comuni, monete a circolazione locale o riciclaggio di materiali di scarto all’interno della filiera produttiva.

Grazie agli spunti raccolti durante la mattina, nel pomeriggio il campo ha riflettuto in gruppi a proposito di alcuni macrotemi (ambiente e spiritualità, tecnologia e pedagogia, economia e benessere, migrazioni e genere), sviluppando paradigmi teorici e proposte concrete. E’ stata proposta una metodologia di lavoro secondo la quale i partecipanti dovevano immaginare ipotesi assurde: a partire da ragionamenti per assurdo si è provato a trovare vie innovative e creative per affrontare le sfide che oggi Agape è chiamata ad affrontare.Si è discusso successivamente in assemblea plenaria e tra le questioni sollevate si è parlato soprattutto dell’organizzazione del lavoro di Agape, della esportabilità del suo modello, e del rilancio della partecipazione agli eventi proposti.

Dopo una serata di danze e canti, durante l’ultima mattina di campo, ci sie è focalizzati su ciò che di pratico Agape può fare per rinnovare la propria proposta: si è parlato di accoglienza dei migranti e di temi trasversali per tutti i campi, di educazione alla tecnologia e di questioni di genere, di educazione non formale e di volontariato, di Campolavoro all’estero e di progetti nelle scuole, di cura della struttura e di programmazione pluriennale. Molte sono state le proposte pratiche, alcune delle quali hanno anche messo in discussione aspetti della vita di Agape dati per scontati, quali la validità dello strumento “campo”, la correlazione tra formazione e lavoro, l’importanza di un’omogeneità tra tutte le proposte del Centro.

Sono stati tre giorni intensi, pieni di discussione e nuove idee, ma troppo poco partecipati, per questo vogliamo rilanciare e condividere ancora l’hastah #OfficineAgape perchè lo spazio di discussione rimanga aperto. Limitare le proposte a qualche giorno l’anno è un peccato e per questo è sempre possibile comunicare le proprie idee, condividere dubbi o fare domande legate all’evento attraverso il profilo twitter @AgapeCE, la pagina Facebook di Agape e l’indirizzo email ufficio@agapecentroecumenico.org.