Nel calderone di Agape ribollono sempre innumerevoli voci, idee, proposte, pensieri: ognuno e ognuna di noi vede tra le mura di questa straordinaria architettura in legno e pietra il potenziale per la realizzazione di un nuovo campo, di un sensazionale evento, di un interessante incontro o di un indispensabile progetto ai fini di un miglioramento e potenziamento del nostro amato centro. In questi termini ha preso il via l’anno scorso un progetto a nome “Agape blu”: un progetto per potenziare, valorizzare e ripensare le pratiche ecologiche nelle mansioni quotidiane del mantenimento del centro e di casa residenti.
La proposta iniziale era articolata e ambiziosa e prevedeva tre passaggi fondamentali. In principio era necessario prendere coscienza e conoscere praticamente quali fossero già le scelte ecologiche che Agape ha fatto e comunicarle agli/lle ospiti del centro; in seguito capire in quali aspetti o settori Agape poteva adottare soluzioni ecologiche e trovare il modo per applicarle; infine portare la proposta al di fuori di Agape, nel territorio vicino, esponendola ad altre strutture ricettive, nel tentativo di creare una rete di “soggetti ecologici” che si presentasse ai fruitori esterni proprio valorizzando gli aspetti dell’ecologia e della sostenibilità, nell’ottica di una sorta di autocertificazione alternativa.
Ad Agape più che altrove vale il detto “tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare”: per avviare un lavoro di gruppo è necessario condividerlo con chi di Agape si occupa in via ufficiale e con chi Agape la vive tutti i giorni, ma soprattutto è necessario trovare le persone che di quel progetto si interessino, ne vogliano fare parte, che abbiano tempo e fantasia per svilupparlo e realizzarlo. L’idea di rendere Agape una struttura di accoglienza più ecologica e il più sostenibile possibile, andando a lavorare sugli aspetti più quotidiani della vita del centro, ha acceso gli entusiasmi soprattutto del gruppo residente 2012-2013 ma non solo, e alcune piccole grandi cose sono state fatte.
Chi di voi è passatodalle nostre parti durante l’estate avrà sicuramente notato la novità più rivoluzionaria e più evidente: i tovaglioli di stoffa! Dopo aver con cura ritagliato e cucito portatovaglioli in vari colori (un grazie gigante a Marinella!), ad Agape ci si è potuti portare il tovagliolo da casa; riporlo a ogni fine pasto nei suddetti portatovaglioli forniti dal centro e, a fine settimana, rimettere il tovagliolo insieme con le altre cose nella propria valigia. Ma non finisce qui: abbiamo sostituito la carta con la stoffa anche per quanto riguarda i sacchetti del pic-nic: ora i campisti e le campiste ricevono deliziosi sacchetti rosa o a fiori contenenti le scorte per la gita in montagna. Altre grosse novità hanno riguardato la cucina e il bar, settori in cui, nell’ambito della ricerca di nuovi prodotti, si è deciso di fare scelte importanti: per tutta l’estate ai campi sono stati serviti chili e chili di pasta biologica e al bar sono comparsi gelati, succhi e qualche snack di produzioni piemontesi, senza dimenticare il piccolo angolo espositivo per sponsorizzare gli assorbenti lavabili e la coppetta mestruale.
Sono sempre più numerosi in tutta la struttura i bidoni per la raccolta differenziata, anche fuori da tutte le casette e nelle presentazioni dei campi si è deciso non solo di valorizzare queste nuove abitudini, ma di ricordare anche quelle già in uso: poca carne nei menù settimanali, ricerca di prodotti stagionali e locali e raccolta differenziata con i resti alimentari separati destinati alle stalle di Prali.
Tutto questo lavoro rende solo la metà senza la giusta informazione a tutti e tutte coloro che visitano il nostro centro, non solo durante l’estate: il campo cadetti/e di luglio ha messo a disposizione di Agape la propria fantasia e le proprie abilità di marketing e design per creare, durante l’attività di presentazione di Agape, dei pannelli informativi che mettano in rilievo tutte le pratiche ecologiche di ogni settore: dall’attenzione ai dosaggi di ogni prodotto delle pulizie alla presenza di prodotti equo e solidali al bar, dall’attenzione nell’accensione e nello spegnimento di ogni macchinario della cucina o del servizio all’utilizzo di carta di recupero in ufficio. Insomma, adesso anche gli ospiti o le campiste più distratte avranno più di una occasione per informarsi.
La nuova attenzione a questi temi è stata accolta anche dai cadetti e dalle cadette di fine giugno che, con un partecipato laboratorio sullo spreco alimentare, hanno proposto ad Agape alcuni stratagemmi utili per riutilizzare il cibo avanzato o per promuovere prodotti del bar a rischio scadenza. Il salone è stato invaso da volantini con spot ingegnosi ed efficaci: un esempio per tutti: “Taste the waste!”
Insomma, il progetto Agape blu è, in realtà, un percorso di consapevolezza, di presa di coscienza, ma anche di apprendimento che comincia da ognuno e ognuna di noi. Se un campolavorista sa come dosare il detersivo nell’acqua, se un ospite si ricorda di spegnere la luce quando esce dalla stanza, se un campista chiude l’acqua del rubinetto appena finisce di usarla, se una staffista tutte le volte che le è possibile usa la raccolta differenziata, allora Agape blu funziona. Sponsorizzare e valorizzare queste pratiche è parte del lavoro del gruppo che concorre alla realizzazione del progetto.
Molto è, dunque, il lavoro che è stato fatto, ma molto può essere ancora fatto. Siamo appena all’inizio e quest’autunno ha già visto una prima riunione del rinnovato gruppo per Agape blu, che ha tracciato le linee del nuovo lavoro alla ricerca di percorsi di rigenerazione, proponendosi ricerca, potenziamento della comunicazione, spunti di agricoltura e la redazione di un’analisi ambientale. Naturalmente tutte le collaborazioni sono ben accette e gradite, per essere messi in contatto col gruppo di lavoro è sufficiente scrivere all’ufficio di Agape.